giovedì 19 dicembre 2013

Amleto in crisi economica.

A un punto della tragedia, subito dopo aver ascoltato lo spettro dell'accigliato genitore, il principe di Danimarca per sintetizzare agli amici l'accaduto
se ne viene fuori con questa frase: "The time is out of joint".
Frase variamente tradotta, ma che alla lettera significa più o meno "la situazione è slogata", fuori sesto, incriccata come fosse una spalla lussata. Verrebbe da dire lo stesso dell'attuale crisi economica: la situazione è veramente "out of joint", e difficilmente tornerà a posto senza una bella spinta di qualche chiropratico nerboruto.
Ci troviamo infatti per la prima volta nella storia dell'uomo in una situazione non prevista e apparentemente contraria a ogni logica economica; le cose che vengono da lontano costano meno di quelle che vengono da vicino. E questo vale per tutto, dalle mozzarelle agli uomini compresi.
E' la globalizzazione, bellezza! dirà qualcuno. Dimenticando però che, essendo tutti lontani rispetto a qualcun altro, tutti siamo condannati a costare progressivamente sempre meno. E quindi a valere meno, anche.

mercoledì 18 dicembre 2013

A proposito di delitti e romanzi.

Ne "Il testamento del papa" due elegantoni ad un certo punto si scambiano alcune considerazioni sul delitto:


«Vedete, architetto, l’esperienza che ho fatto in polizia prima… prima di passare ad altro incarico, mi ha insegnato che esistono due tipi di malfattori. Il criminale congenito e il dilettante.»
«Credete che si nasca delinquenti?»
«Assolutamente sì. E non tanto per gli studi del Lombroso, quanto per l’esperienza quotidiana che ci si fa nel nostro mestiere. Per fortuna la prima categoria è abbastanza esigua, e non desta troppe preoccupazioni quanto al suo controllo. Sono esseri semplici, sostanzialmente decerebrati. In loro le funzioni superiori dell’intelletto si riducono a rispondere a poche pulsioni essenziali. Amore, odio, avidità, desiderio di ricchezza per sopperire alla loro emarginazione sociale. Si avviano sulla strada del delitto già da giovani, e poi procedono un passo dopo l’altro senza mai uscire dal sentiero che il destino ha loro prefissato. I crimini che commettono sono sempre banali, eseguiti con modalità ripetitive. Il marito uccide la moglie, la moglie uccide l’amante, l’amante uccide il marito. Il nipote uccide il nonno ricco, un socio assassina l’altro. Poche ore di indagini e sappiamo già tutto. A volte occorre un po’ più di tempo per raccogliere le prove, nei rari casi in cui, più per fortuna che per abilità dei colpevoli, queste non appiano subito evidenti. Spesso sono loro stessi a confessare, oppressi da un peso che la loro natura ha imposto, ma che non hanno le forze per sopportare.»
«E gli altri?»
«Ah, qui viene il bello! Ed è questo che io giudico davvero interessante. Gli altri, architetto, sono quelli che ci danno davvero pensiero. In loro la natura non inclina al crimine, né alla violenza. Non hanno alcun tratto di riconoscibilità nelle fattezze somatiche, nel portamento, nelle abitudini sociali. Possono attraversare tutta la loro esistenza come schietti esempi di cittadini integerrimi. Ma poi succede qualcosa e si trasformano in belve scatenate.»
«State ritraendo il dottor Jeckill e mister Hyde»