mercoledì 13 marzo 2019
Madamina, il catalogo è questo - 4
Che vita tragica e grandiosa, quella della povera Norma Desmond! Condannata da un ribaldo Billy Wilder a immalinconirsi appena cinquantenne in una sorta di mausoleo, mummificata icona di se stessa, aggrappata a un sogno evanescente di gloria cinematografica, nemmeno fosse una veltrona qualunque!
E con invece tutta una vita davanti, ricca di fascino e di avventure, com’è preciso diritto di ogni bella donna appena sugli ‘anta, se solo avesse incontrato un giusto esploratore dei sensi e non quel fesso sceneggiatore fallito Joe Gillis, attratto chissà perché da una sempliciotta di paese.
Ti compiango, sfortunata figlia di un’epoca ingiusta verso il tuo sesso! Oggi Norma impazzerebbe in ogni talkshow, e sarebbe imperatrice di ogni isola di famosi e non. E con appena qualche aiutino chirurgico potrebbe tranquillamente interpretare tutte le Salomè e perfino le Giuliette che volesse, invece di aggrapparsi per un disperato ritorno a vecchi registi tromboni.
Sarebbero i produttori a rincorrerla, e i migliori ballerini di tango a gettarsi ai suoi piedi. Su quello stesso splendido pavimento di marmo, che già vide i volteggi di Valentino.
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