mercoledì 1 dicembre 2010

Buon Natale!


Dopo un certo tempo passato in altre imprese - Pirandello diceva che la vita o la vive o la si scrive, e qualche volta bisogna anche viverla, se non altro per poi poter narrare qualche cosa -eccomi di nuovo qui con le migliori intenzioni di riprendere il filo interrotto.
Tornando naturalmente ai miei soliti temi: per esempio "storie di balene e fiocinator, di donne ardite e di folli amor" come canta Ned Land nella versione cinematografica di 20000 leghe sotto i mari di Fleischer (che detto tra noi trovo molto più divertente dell'originale, non mi sentano i verniani doc).

A breve quindi vi aggiornerò sulle ultime notizie giunte dal pianeta Marte, dove i nostri due intrepidi esploratori stanno scoprendo sempre nuove meraviglie, accuratamente celate dai Men in Black della Nasa.

Intento però farò una piccola eccezione alle linee programmatiche del blog, di non tediare i lettori con fatui riferimenti alla realtà contingente, per esternare una mia posizione politically incorrect.

Un paio di giorni fa ho colto su un canale Rai un noto esponente verde di associazione di consumatori, che dopo un'appassionata arringa in difesa della moderazione e del pauperismo, condita di soverchie esclamazioni moraleggianti sulla corruzione della civiltà occidentale, ha concluso esortando con retorica trombonizia gli ascoltatori a incartare i prossimi regali di natale con fogli di giornale, in modo da attenuare il dispendio di legname.

Ebbene no, amici. Questo Natale non farò molti regali per motivi strettamente economici, ma quei pochi li avvolgerò dei più delicati fogli da regalo che potrò trovare: sapete, quelli con la porporina, i babbetti natale e le renne, i fiocchi di neve di bambagia. E li annoderò con nastri multicolori, incollerò le coccarde e aggiungerò un bigliettino con relativa busta, dove imprimerò qualche affettuosa parolina beneaugurante.

E la notte di Natale voglio che bussi alla mia porta proprio il vecchio dalla gran barba bianca, con le sue renne, le campanelle scintillanti e il sacco di pacchetti multicolori, accompagnato da un coro di carole. E non un becero con la tuta delle Poste, che mi consegni l'ultimo numero di Repubblica.

Per la difesa della foresta pluviale si prega di ripassare dopo la Befana.

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