domenica 17 novembre 2024

A proposito di cattivi maestri.

 Ma esistono i cattivi maestri? Certamente, e spesso sono i migliori, ma inconsapevoli. Ungaretti convince una schiera di poeti che basta mettere quattro parole in fila per illuminare d'immenso le loro opere, Fontana che basta tagliare una tela per aprirsi la porta dei musei. John Cage insegna che basta stare in silenzio per far musica, e tanti lo seguono, Piero Manzoni suscita ammirazione andando al gabinetto. Tolkien lancia l'idea che mettendo insieme un po' di elfi, di nanetti e e di orchi si possono scrivere storie memorabili, Umberto Eco che con un monaco o un templare si farnno di sicuro dei bei quattrini. Pollock ne convince una schiera, che schizzando a caso un po' di colori ci si fa un nome, Duchamp espone un cesso e subito in tanti corrono a esporlo in un museo, e così via. Insomma spesso i grandi artisti, senza volerlo, innescano una caterva di imitatori fai-da-te pronti a trasformare una singola intuizione in banalità seriali, e a trasformare loro del tutto innocenti appunto in cattivi maestri.