sabato 6 novembre 2010

Dio benedica l'America! (e l'Inghilterra)


Vorrei qui rendere pubblicamente un elogio a due uomini della più pura tempra anglosassone, la razza di quei milord stravaganti odiati da Salgari, e per i quali però lui pure alla fine nutriva una sotterranea ammirazione.

Si tratta di Bill Richardson, governatore del New Mexico, e di Richard Branson, tycoon proprietario della Virgin Galactic, espansione spaziale della compagnia low cost Virgin.

Perché? Cominciamo dal secondo, miliardario inquieto, sportsman, ex hippy charmant, visionario aeronauta mongolfierista: è lui che sta realizzando la prima astronave privata della storia, alla faccia della Nasa, dell'Esa, dei Russi e dei Cinesi. Ci investe dei bei soldi, forse ne guadagnerà dieci volte tanti oppure no, ma comunque ci prova.

Branson invece è di razza burocratesca, di sacrestia di partito. Eppure ha avuto il coraggio di investire 200 milioni di verdoni nella costruzione di uno spazioporto a casa sua per l'astronave di quell'altro. Incurante delle proteste dei taxpayer, e del rischio concreto che il razzo gli possa ricascare in testa con un certo strepito.

Due uomini del futuro di una volta, insomma, che sarebbero piaciuti a Giulio Verne. Gloria a loro e a tutti i sognatori.