venerdì 25 ottobre 2024

Di altre metafore

 

A suo tempo lessi con grande interesse il libro di Charles Mauron, "Dalle metafore ossessive al mito personale". Un testo molto ricco di elaborazioni ispirate al pensiero di Freud, analitico e rigoroso. Ma che al fondo trasmette un'idea semplice: l'opera letteraria scaturisce dal fondo limaccioso del nostro inconscio, e solo dopo passa al vaglio della coscienza che le conferisce una struttura linguistica e una forma definita.
Ma che in questo passaggio trascina con sé delle tracce insopprimibili di quello che si nasconde nel profondo, e anzi vi si aggrappa come ancore di salvezza della propria identità.
Un'idea che tradotta in termini più grezzi significa: ogni scrittore non fa che riscrivere ossessivamente lo stesso libro per tutta la vita, spesso senza che lui stesso i suoi lettori ne abbiano consapevolezza.
Ci deve essere del vero, se in fondo Dostoevskij non fa che rielaborare l'assurdità del male che colpisce gli innocenti, Tolstoj il conflitto tra il potere e il ruolo sociale e i sentimenti, Mann la relazione vertiginosa tra la malattia e l'arte, Nietzsche la sfida destinata alla sconfitta dell'uomo con Dio, in una eterna e circolare ripetizione della lotta di Giacobbe con l'angelo, tanto per citare qualche esempio.
E anche se non fosse vero non ha alcuna importanza. E' appunto una bellissima metafora, anche un po' ossessiva.
 

 

lunedì 21 ottobre 2024

Madamina, il catalogo è questo - 8

Che paese straordinario la Cina, agli inizi degli anni Trenta! Con le sue fumerie d'oppio, i suoi signori della guerra, i suoi misteriosi trafficanti di uomini e di antichità, i suoi milionari e isuoi disperati, e soprattutto la sua donne affascinanti che scorrono lungo la costa da Shanghai a Tientsin e poi di nuovo giù fino a Canton. 

E tra queste un posto di rilievo lo occupa una certa Magdalen, una francese dal passato torbido ma dal fascino irresistibile, che da qualche anno è approdata su questa linea immaginaria che collega gloria e miserie e la percorre instabilmente, affondando ad ogni passo verso l'abominio e il ripudio della società bianca, ma trascinando con sé ogni uomo che abbia la fortuna e la sventura di esserne catturato.

 


Ed è su un treno che la incontriamo, lo Shanghai Express così simile alla sua versione europea, dimenticata la sua origine e divenuta ormai Shanghai Lily, il niovo nome nell'arte d'amore di cui la vita l'ha fatta maestra. Così algida dietro la sua maschera di seduttrice, eppure così tenera, così preda di memorie fuggite, così innamorata dell'amore, così in fondo in cerca di un uomo cui aggrapparsi per tornare ad esser Magdalen, magari per solo per un giorno, magari una sola ora. E non vorremmo tutti essere su quel treno, a incoraggiarla, a dirle che certo, tornerà ad essere Magdalen,che non è troppo tardi, che l'amore tanto cercato è salito su quello stesso vagone con lei? E che sarà finalmente felice, in quello spazio magico tra un fotogramma e l'altro di un anello di celluloide che si ripeterà per sempre, con le sue luci e le sue ombre, all'infinito, nel tempo?
   

lunedì 7 ottobre 2024

Madamina, il catalogo è questo - 7

 

Donne affascinanti, dark ladies, grandi attrici, personaggi indimenticabili... ma una segretaria? Possibile che una segretaria, una figura umbratile, solo il primo gradino nella lunga scala dell'emancipazione femminile e troppo spesso destinato a restare anche l'ultimo, insomma una semplice posizione esecutiva possa davvero entrare nel catalogo delle indimenticabili? In almeno un caso sì, perché qui non si parla di una segretaria, ma della segretaria per eccellenza, Della Street, la segretaria perfetta!

Unica, con la sua garbata discrezione, ma anche con la sua capacità organizzativa superiore perfino a quella del suo principale. bellissima ma in un modo disarmante, sexy ma senza incoraggiare assalti, la moglie ideale per scapoli incalliti, l'assistente che ognuno vorrebbe avere se incappati in un processo, simbolo e insieme epitome di quel modello femminile degli anni Cinquanta che dette al mondo anche l'hostess volante come altra vetta della raggiunta indipendenza. 

Certo non sapeva che un giorno sarebbe stata sostituita da algoritmi, voci sintetizzate elettronicamente, intelligenze artificiali. Ma per tutto il suo tempo di gloria regnò indiscussa, restando scoplita scolpita nella memoria di chi seguiva le avventure del suo datore di lavoro, lei vera diavolessa all'ombra dell'avvocato del diavolo. 

venerdì 4 ottobre 2024

Madamina, il catalogo è questo - 6

 

Come dicevo, le donne che eccitano la fantasia non devono essere necessariamente reali. Anzi, spesso sono proprio le creature immaginarie quelle che più ci restano impresse nella memoria. E dunque per me un posto di rilievo lo merita Sarah Woodruff,


la donna del tenente francese o anche la sua puttana, secondo l'opinione dei concittadini. Accompagnata dal suo coro di ombre, umiliata dalla sua condizione sociale eppure non arresa alle convenzioni, sprofondata nell'abisso della sua melancholia obscura incurabile ai suoi tempi come ancora adesso, solo a tratti temperata dalla vena artistica cui dà prova nei suoi disegni.

Ma anche dotata di tutto il,fascino di una ambiguità cui il suo cretaore, John Fowles, la condanna incastrandola in una trama dal finale aperto, in cui quasi per una sorta di entanglement quantistico due e forse tre diverse personalità convivono segretamente in lei, attendendo di attivarsi a seconda della scelta che l'autore rimette al lettore nel finale dell'opera. 

E chissà quale sarà il destino ultimo di Sarah, allora. Ma in fondo, perché chiedercelo? Meglio lasciarla libera di scegliere lei la sua strada, purché nell'attesa resti ancora con noi, viva.