giovedì 22 aprile 2010

Madamina, il catalogo è questo. - 2


Non è detto che le donne della nostra vita debbano necessariamente essere di carne e sangue.
Possono essere spiriti puri come la Beatrice dantesca. Oppure filosofiche fantasime, come la signorina Classe, madame La Rivoluzione, o anche in una declinazione primo '900 lo Spirito della Luce, con tanto di Ballo Excelsior e mutandoni vittoriani.
E possono essere addirittura di carta. Vorrei richiamare la vostra attenzione su due personaggi che hanno significato molto nella mia educazione sentimentale: Dragon Lady, la femme fatale di Milton Caniff, donna affascinante, tenebrosa e ambigua il giusto, domina sempre alla ricerca di uomini da soggiogare. E la piccola Brandy, animosa fotoreporter sempre alla ricerca dello scoop, creazione di Frank Robbins.
Difficilmente chi sia stato da giovane un appassionato di fumetti può essersi sottratto all'amore per l'una o l'altra. O, come nel mio caso, per entrambe. Perchè esse sintetizzano bene la complessa articolazione dell'eterno femminino così come arrivava dall'America una volta.
Quando insomma gli americani, non ancora intronati dalla guerra del Vietnam, si sarebbero guardati bene dall'abboccare alle smorfiette di quelle quattro svampite di Sex and the City.
No, Caniff e Robbins ci regalavano settimanalmente la nostra bella dose di amanti focose, al limite del sadismo. E insieme il candore di un'eterna fanciullezza mentale, il sogno della purezza Colgate che ognuno di noi accarezzava nell'intimo per il riposo del guerriero.
Si disputa ancora tra chi dei due disegnatori sia il migliore: entrambi maestri del fumetto moderno, dopo le sbornie michelangiolesche di Alex Raymond e Burn Hogarth, con decine di allievi giù per li rami fino all'immortale Hugo Pratt.
Io tutto sommato voto per Robbins: più gioioso e svaporato del più noir ma anche più tetro Caniff, un po' più goffo nel tratteggio della figura umana, ma con quel sorriso sornione nei suoi yankees che ancora incanta. Ma anche più diffile da trovare in Italia: a me mancano ancora le tavole domenicali del '45, se qualcuno volesse aiutarmi... non posso non sapere cos'ha fatto Brandy subito dopo la guerra...

1 commento:

Fabrizio Foni ha detto...

...a quando Barbara Steele? :)