mercoledì 26 maggio 2010
Altre straordinarie notizie dai nostri eroi! - 6
La contrale di ascolto nell'Arizona ha ricevuto un nuovo messaggio dal colonnello Montague J. Brady, insieme con alcune immagini del pianeta che gettano ulteriore discredito sul cover-up messo in atto da decenni sulla reale natura di Marte.
L'antiquato ma ancor valido sistema di telegrafia consente infatti di trasmettere anche foto, codificate in segnali Morse e poi pazientemente riassemblate a terra dall'operatore.
Quella che ho messo in apertura del post mostra uno scorcio della città di Khandoria, appena raggiunta dai nostri dopo tre giorni di marcia a dorso di mulo lungo la sponda del Gran Canale. Aurore Monti-Smith e il colonnnello Brady vi compaiono abbigliati nei pittoreschi costumi locali, in un momento di relax nella suite messa a loro disposizione dalle autorità della città.
Montague ha già avuto una serie di proficui incontri con l'elite scientifica e politica del luogo, da cui sono emersi una serie di sconcertanti particolari.
Sembra infatti che già nel 1898 i marziani compirono un primo tentativo di raggiungere la terra con un dispositivo per certi versi simile all'aeroproietto di Monti: una nave cosmica spinta non dal metano, gas inesistente sul pianeta, ma dal bombastenio, minerale ad alta concentrazione di zolfo e carbonio dalle caratteristiche esplosive molto marcate.
Quella prima spedizione prese terra nelle vicinanze della città di Londra, ma l'impresa venne frustrata da un penoso equivoco culturale intercorso tra l'equipaggio appena sbarcato e un indigeno casualmente presente sul posto.
Questi, un cazzone di inglese vittoriano, un certo H.G. Wells, fraintese in modo grottesco la natura del grosso rover triciclo che i marziani avevano portato con loro allo scopo di esplorare il terreno e in preda al panico si precipitò a dare l'allarme presso un reggimento d'artiglieria acquartierato nella zona per esercitazioni.
L'ufficiale comandante, già al suo settimo gin-tonic della mattinata, ordinò immediatamente di cannoneggiare gli pseudoaggressori. Purtroppo le coordinate di tiro, elaborate in fretta e furia tra i fumi dell'alcol e comunicate alle batterie per mezzo di sbandieratori egualmente avvinazzati, si rivelarono talmente imprecise da causare la distruzione di numerosi villaggi nella zona intorno, oltre all'affondamento di un'ignara corvetta di Sua Maestà che si trovava a transitare casualmente a poche miglia dalla costa.
Mentre la delegazione marziana riprendeva il volo, sdegnata da una sì incivile accoglienza, per giustificare in qualche modo i danni e le vittime causate da quella sconsiderata reazione le autorità militari non trovarono di meglio che stendere un fantasioso rapporto su una invasione aliena, in realtà mai avvenuta.
Rapporto che fu poi in seguito diffuso a bella posta dal Wells in forma di romanzo popolare, e che ha costituito da allora la base per un'insistita opera di disinformatzia che prosegue ancor oggi.
Amareggiato da quanto andava apprendendo, il colonnello Brady ha assicurato la propria personale solidarietà agli incolpevoli marziani, riconducendo la causa del tutto alla notoria arroganza delle plutocrazie, mai disposte ad ammettere i propri errori e pronte a qualunque sotterfugio pur di salvare la faccia.
Non contento di ciò ha poi messo a disposizione delle autorità della città la sua esperienza di trasvolatore e di combattente, per tentare di riscattare in qualche modo il buon nome terrestre e dimostrare come gli abitanti del nostro pianeta non siano assolutamente tutti uguali, anzi.
Ma su questo promette altri particolari in seguito.
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Montague J. Brady eroe delle spazio
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3 commenti:
...e cosa ci si voleva aspettare dal figlio di un giocatore professionista di cricket?! :D
E meno male che Wells si proclamò pacifista e socialista...
Caro Giulio, non è che il tuo amico americano vorrà fare del revisionismo?!
Montague è di suo un Confederalista convinto, ma credo che le sue scoperte costringeranno anche noi a molte revisioni... :-D
Caro Leoni, a riprova della veridicità di quanto affermato dal colonnello Brady le invio una testimonianza trovata tra le carte di famiglia. Alla fine dell'800 il mio bisnonno si trovava nella zona dei fatti per motivi di lavoro. Essendo un appassionato di fotografia scattò alcune immagini dei curiosi avvenimenti, tra cui quella che le invio alla sua casella di posta. La lastra mostra i segni del tempo, ma credo che la troverà molto interessante. Cordiali saluti.
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