lunedì 24 maggio 2010

Trivialliteratur - 2

Un altro elemento che a mio avviso occorre prendere in considerazione nella interminabile disfida tra letteratura alta e bassa è sicuramente il fattore tempo. E' proprio questo infatti che genera spesso una falsa percezione di ciò che è colto e popolare, ed è proprio lui a determinare lo scorrimento di singole opere dall'uno all'altro campo. Oggi nessuno considererebbe l'Iliade o l'Odissea esempi di letteratura popolare, alla stregua che so di un Ponson du Terrail o di un Norbert Jacques, né si sognerebbe di accostare la Divina Commedia alla Locomotiva di Guccini: eppure nella Grecia classica la letteratura alta era quella dei poemi eziologici, o le dissertazioni in versi sulla natura di Empedocle e Pitagora, mentre i cantari omerici o pesudo tali erano affidati agli artisti di strada del tempo, che li intonavano nelle case patrizie e poi nelle strade a scopo di puro intrattenimento. E infatti di quelle storie ne circolavano e decine, e quelle che sono arrivate fino a noi erano certo le più diffuse, ma non per questo necessariamente le migliori.
Persino la Commedia ai suoi tempi fu stimata "troppo popolare" per i palati fini, né Dante fu mai chiamato a insegnare in alcuna università. Diamo quindi tempo al tempo, mettiamoci in mezzo qualche millennio di travagli, un centinaio di guerre, la distruzione di archivi e biblioteche e ci sono ottime possibilità che nelle scuole del XXX secolo i fanciulli si addottrinino sulle vicende di Batman, se come è facile che sia la Critica della Ragion pura si smarrisse tra le pieghe degli eventi.
Da parte mia mi piacerebbe che si salvasse dalla castrofe Sway nella versione di Dean Martin, che accludo al post. Senza un motivo particolare, così solo per far rabbia ai parrucconi.

3 commenti:

Luigi ha detto...

Il grande, imaginifico Dino!

Fabrizio Foni ha detto...

Io vado anche oltre, e spero che sopravvivano gli "Astro Zombies" dei Misfits (http://www.youtube.com/watch?v=v86jU_1HcPU). Se le loro chitarre non sono perfettamente accordate... beh, pazienza :)

Pippo ha detto...

SE avessi pubblicato la versione di Bublè, ti avrei tolto il saluto!